COMUNICATO STAMPA
Un elemento incontrovertibile, in tutta la miriade di discorsi e numeri di queste ultime settimane, nonostante tutte le riforme adottate e le risorse annunciate, è che i cantieri non aprono, come emerge dai dati negativi delle Casse Edili del Piemonte delle ore lavorate e degli addetti dei primi 11 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019:
– 11,8% le ore lavorate (in Italia -13,7%)
– 2,4% i lavoratori iscritti (in Italia -2,6%)
“Se non ripartono i cantieri non possiamo pensare ad una ripresa economica della nostra regione – ha commentato il Presidente dell’Ance Piemonte e Valle d’Aosta Paola Malabaila. – è necessario che alla pubblicazione dei bandi di gara segua l’effettiva apertura dei cantieri: non bastano gli annunci!”.
In Piemonte, nel 2020 rispetto al 2019, complessivamente, il numero dei bandi di gara è sceso del 14,9% mentre l’importo ha subito una flessione del 31,8%, in particolare:
Rispetto alla media nazionale, i dati piemontesi delineano una situazione maggiormente critica. In Italia, nello stesso periodo di confronto, il numero dei bandi è sceso dell’11,1% a fronte di un incremento dell’importo del 28,7%:
I costruttori ricordano che il Decreto Semplificazioni (all’art. 8) prevede l’obbligo di aggiudicare e consegnare entro dicembre 2020 tutte le gare con procedure ordinarie appaltate ante Covid ma ad oggi non c’è traccia di monitoraggio da parte del Governo.
“Solo dopo la denuncia dell’ANCE – aggiunge Malabaila – l’ANAS è tempestivamente intervenuta sbloccando le gare, ma non è pensabile di dover sempre arrivare a denunce estreme affinché l’ordinario possa trovare attuazione aprendo i cantieri nei tempi previsti”.