Vi segnaliamo che il 3 febbraio scorso si è tenuto presso il Museo regionale di Scienze Naturali il Convegno “I Contratti di Fiume: un percorso per lo sviluppo sostenibile del territorio”, durante il quale è stata presentata la Carta Nazionale dei Contratti di Fiume oltre al lavoro di ricerca sullo stato di avanzamento dei contratti di fiume avviati in Piemonte, realizzati dall’Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte.
Il Convegno si è costituito anche come momento di incontro e di confronto degli esperti delle politiche dello sviluppo territoriale e di protezione delle acque, per addivenire alla condivisione di una proposta concreta di valorizzazione del Contratto di Fiume nell’ambito della programmazione locale.
Il coordinamento della Commissione Ambiente e Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduto dall’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Roberto Ravello, ha dato mandato alla Regione Piemonte stessa di divulgare la Carta Nazionale, nell’intento di attivare con le competenti Autorità statali, un percorso di legittimazione dei Contratti di Fiume.
Durante il secondo World Water Forum tenutosi nel 2000, era stata data una prima definizione dei Contratti di Fiume come forme di accordo che permettono di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale.
Specificatamente i Contratti di Fiume si ispirano alla Direttiva Quadro 2000/60/CE, che prefigura politiche sistemiche di riqualificazione delle acque superficiali e sotterranee, creando obiettivi comuni con altre normative europee quali la Direttiva Habitat 92/42/CEE, che prevede la creazione di una Rete ecologica europea, la Direttiva 2007/60/CE, relativa alla gestione del rischio alluvioni, e la proposta di Direttiva Quadro per la protezione del suolo – SFD Soil Framework Directive – avente proprio l’obiettivo di “proteggere il suolo dall’erosione e dall’inquinamento”.
I riferimenti normativi nazionali sono costituiti dal D. Lgs 152/2006 che si configura come normativa quadro sull’Ambiente e dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (D. Lgs 42/2004 e s.m.i.).
Al livello locale, la Regione Piemonte ha avviato nove Contratti di Fiume e due Contratti di Lago, che interessano il Torrente Sangone, il Torrente Belbo, il Torrente Orba, il Torrente Agogna, il Fiume Bormida, il Torrente Stura di Lanzo, l’Alto Po, il Torrente Scrivia, il Torrente Erro, il Lago di Viverone e il Lago di Avigliana. Rispetto alle altre esperienze nazionali, i Contratti di Fiume piemontesi si caratterizzano per modalità di programmazione e di intervento piuttosto strutturate e dotate di una certa valenza istituzionale.
E’ possibile consultare e scaricare ulteriore materiale per eventuali approfondimenti, al seguente link:
http://www.regione.piemonte.it/programmazione/vetrina/materiale-informativo-e-pubblicazioni.html
5569-Allegato 2- Linee Guida Piemonte.pdfApri
5569-Allegato 1- Carta Nazionale.pdfApri