Egregi Candidati,
in nome dell’Associazione che rappresenta le oltre 1.500 imprese di costruzione operanti in Piemonte e Valle d’Aosta e i loro 25.000 lavoratori intendiamo esprimere molta delusione per i risultati complessivi della legislatura che si conclude.
Le grandi riforme auspicate sono state disattese puntando solo al contenimento della spesa pubblica nel breve periodo. Sulla nuova legislatura pesa quindi una responsabilità drammatica, fra recessione economica, malessere sociale e spinte anti-sistema.
Gli effetti di questo quadro economico sulle imprese e sull’occupazione nel settore edile in Piemonte sono stati pesantissimi: negli ultimi quattro anni la crisi ha portato alla fuoriuscita dal sistema di 20 mila lavoratori, mentre gli investimenti in costruzioni hanno registrato nella regione una flessione del 19%. In tre anni sono stati registrati 626 fallimenti, pari all’8,3% dei fallimenti avvenuti nelle imprese di costruzioni a livello nazionale.
E’ innegabile che il ruolo strategico in chiave sociale ed economica dell’industria delle costruzioni come motore di sviluppo del nostro Paese, seppur ben chiaro all’Unione Europea, è stato completamente ignorato in Italia.
Invece l’industria delle costruzioni rappresenta un nodo cruciale. La società desidera infrastrutture, scuole, edifici in cui vivere nelle migliori condizioni, accessibili a tutti, confortevoli, sicuri e protetti, godibili a lungo, efficienti e flessibili, energeticamente efficienti, rispettosi dell’ambiente e capaci di rispondere alla domanda in continuo cambiamento, e, non ultimo, economicamente sostenibili.
Il documento che abbiamo predisposto, allegato alla presente e consultabile online (www.piemonte.ance.it), vuole sottolineare alcuni aspetti da noi ritenuti sostanziali ai fini della ripresa economica della nostra regione e del settore delle costruzioni, anche in considerazione dell’importante ruolo anticongiunturale del comparto.
Tra le misure più urgenti abbiamo incluso quelle finalizzate a:
– Interrompere l’emorragia di posti di lavoro
– Risolvere il problema dei ritardati pagamenti dalla Pubblica Amministrazione per i lavori eseguiti
– Rivedere il Patto di stabilità interno
– Riattivare il credito per imprese e famiglie
– Ridurre il peso abnorme del fisco sul bene casa
– Eliminare l’IMU sulle rimanenze a magazzino delle imprese edili
– Rilanciare il mercato degli affitti eliminando l’IMU sugli immobili affittati a canone concordato
– Ristabilire regole di sana concorrenza nei lavori pubblici
– Semplificare il sistema amministrativo.
Siamo disposti a mettere in campo le nostre competenze affinché tale processo possa essere attivato. Parallelamente la politica dovrà però essere in grado di trovare una visione strategica capace di ridare valore alle persone, alla cittadinanza, alle imprese e al lavoro.
Il primo passo, a nostro parere, è una presa di coscienza della classe politica e in prima persona dei singoli candidati che vogliano farsi espressione e portavoce con la nostra Associazione, attraverso la condivisione delle nostre proposte, delle attese di un settore fondamentale per la vitalità della nostra economia e per il benessere della società.
Il Presidente Ance Piemonte
Giuseppe Provvisiero
Allegato: Programma Ance Piemonte
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